Dentro la Repubblica di Siena: i Priori, il Camerlengo ed il Consiglio

Per similitudine con gli organi amministrativi attuali possiamo accostare i Priori ed il Consiglio alla Giunta ed al Consiglio Comunale odierni. Il Camerlengo era colui che teneva i conti della comunità, per semplificare era l’Assessore al Bilancio.

I Priori e Defensori la Comunità (questo il titolo esatto), ai quali spettava il compito che la Comunità sia governata e difesa da persone habili e zelanti del publico interesse, erano tre ed erano tratti nel Consiglio Ordinario. La loro elezione avveniva tra un elenco di diciotto persone designate dai Priori uscenti (sei per uno), l’elenco veniva messo a votazione e si restringeva alle nove persone che avevano ricevuto più lupini (i lupini bianchi indicavano i voti favorevoli, quelli neri i contrari); i nove eletti costituivano il Bossolo de’ Priori che, a questo punto, avrebbe contenuto il nominativo dei candidati all’interno di una pallotta da estrarre, quindi la scelta dei nuovi Priori diveniva casuale all’interno dell’elenco delle persone eleggibili. Il Bossolo de’ Priori rimaneva valido per quattro anni e la carica di Priore era semestrale, con inizio il primo Giugno e il primo Dicembre.

Le limitazioni previste per far parte del Bossolo de’ Piori erano tante, soprattutto volte ad evitare la predominanza di una famiglia sulle altre: nel Bossolo non possi esservi Padre e figlio, né meno due fratelli carnali né meno possi esserci imbossolato nissuno che non sia originario di San Casciano né meno possi esser imbossolato chi havesse fatto cose indegne e fusse homo di mala fama, né meno possi esser imbossolato fino al terzo grado, o più prossimo intendendo i gradi secondo le leggi canoniche ne suocero e genero, né meno affini cioè Cognati carnali che habbino per moglie due sorelle.

In caso di morte o altro impedimento di un Priore in carica era prevista la sua sostituzione.

Dei tre Priori uno assumeva la carica di Primo Priore, nel semestre era comunque previsto che la ricoprissero tutti avendo una durata di due mesi, a scalare dal più anziano al più giovane. Il Primo Priore doveva custodire il Sigillo et Arme della Comunità e la Chiave della Cassetta del Bossolo.

I Priori, durante il loro mandato godevano di alcuni diritti e privilegi, per rendere libero il loro operato, erano infatti esenti e liberi da ogni gravezza personale, et chi ardisse di far loro impositione alcuna caschi in pena ipso facto di lire sette da applicarsi la metà alla Comunità, et l’altra al Potestà quale sia tenuto farne subbito l’executione.

Il Camerlengo era eletto come i Priori ed aveva gli stessi diritti e privilegi, la differenza stava nella durata della carica che era annuale con inizio il primo di Giugno.

Il Consiglio era composto da 40 membri, con un minimo di 30 per il Consiglio della Proposta e almeno 24 per il Consiglio Ordinario.  I membri dovevano avere più di venti anni e non più di uno per casa; non potevano risiedere padri e figli o fratelli.

Per affrontare questioni difficili o particolari il Consiglio poteva eleggere dei Massari, una sorta di commissione consiliare, come ad esempio quella per la stesura della Lira del 1559 e composta da Guglielmo di Girolamo Manni, Agnolo di Giovanni di Lucia, Pompeo di Cesario e Profilio di Antonio. Altra figura eletta dal Consiglio era quella dell’Ambasciatore, ovvero colui che si doveva recare a Siena per trattare le questioni locali con il potere centrale.

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