Ceramista per mestiere, Sacerdote per hobby: Don Manfredo Coltellini

Figlio di Giuseppe Coltellini e Giuseppa Granchio, Manfredo nacque alle ore 12 del 20 giugno 1914 a San Casciano dei Bagni.

Cresce con due vocazioni parallele, quella religiosa e quella artistica. La prima vedrà compimento con l’ordinazione a sacerdote nel 1938, la seconda lo vedrà affascinato dalla xilografia grazie alla quale conobbe Luigi Servolini che gli dedicò due incisioni in occasione della prima messa celebrata il 29 giugno 1938.

La prima parrocchia assegnata a Don Manfredo fu quella di Montisi e qui iniziò ad interessarsi alla ceramica, passione favorita anche dalla vicinanza delle fornaci della vicina Petroio.

Dal dialogo con Aldo Marzi, pittore ed insegnante dell’Istituto d’Arte di Siena, tra il 1944 e il 1955 sperimentò anche l’ambito della pittura.

Nel 1949, grazie alla vendita dei primi oggetti di ceramica e di alcuni dipinti, riesce ad acquistare un forno elettrico che installò nella sua casa a Montisi e, con questo, arrivò anche la prima commessa: la Via Crucis per il Santuario del Getsemani a Casale Corte Cerro (Novara), seguita da quella per la Cappella di Villa Nazareth a Roma commissionata dal Cardinale Tardini.

Nel 1950 partecipa alla VI Mostra Italiana d’Arte Sacra per la casa, all’Angelicum di Milano. Sempre nel 1950 è presente alla II Mostra Nazionale di Ceramica di Vicenza dove si aggiudica il secondo premio con un crocifisso in terracotta dipinta e invetriata. L’anno dopo torna a Vicenza con alcune piastrelle decorate ed un notevole Crocifisso. Nel 1953 partecipa sia alla mostra vicentina, sia alla Triennale di Arti decorative a Milano. Nel 1959 è ancora a Vicenza con alcune delle sue caratteristiche “tegole”.

Sul finire del 1954 Mons. Carlo Baldini, Vescovo di Chiusi e Pienza, lo chiama a Chiusi per costituire e dirigere una scuola professionale di ceramica, la cui apertura è annunciata il 15 novembre 1954 dal Presidente dell’Opera Diocesana di Assistenza della Gioventù, don Orlando Ricci. La scuola rimase in vita fino al 1964, formando molti artisti delle nostre zone.

Tra il 1954 e il 1956 don Manfredo lavorerà per la chiesa di S. Bartolomeo a Prato e per la Basilica di Emmaus in Palestina.

Nel 1956 vince il Lauro d’Argento (secondo premio per l’attività di ceramica) all’Abbazia di Vallombrosa.

Collaborò con la ditta Marazzi Ceramiche di Sassuolo disegnando piastrelli ed ornamenti e nel 1959 plasmò dei grandi pannelli murali per la cantina della Villa Marrazzi, ed una grande Madonna nel ‘67 destinata in Spagna.

Nel 1959 insieme ad alcuni amici, fra i quali Fernando Foderini, don Orlando Ricci, Orfeo Bardini ed Egidio Zaccardi, dette vita alla bottega d’arte Kamars, con l’intenzione di creare accanto alla scuola un artigianato della ceramica artistica per dare un’occupazione pratica e redditizia ai giovani ex alunni della scuola di ceramica.

Nel 1960 realizza tre grandi pannelli in maiolica policroma e la Via Crucis del chiostro per il Santuario del Getsemani a Paestum.

Nei primi anni Sessanta realizzò altre due Via Crucis per Roma, una per la cappella dell’Istituto Mendel ed una per la Casa Generalizia della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe.

Sperimentò anche le vetrate artistiche, realizzandone una per la chiesa di Santa Maria Assunta a Narnali (Prato) ed una per la chiesa di Santa Croce ad Abbadia San Salvatore.

Sempre nei primi anni ‘60 lavorò per il Policlinico Gemelli di Roma avendo ricevuto la commessa per arredare alcuni locali del complesso sanitario, fra i quali un bassorilievo con la “creazione dell’uomo” per la sala di Anatomia Patologica, un grande Crocifisso per l’Auditorium, un altro Crocifisso per un aula didattica degli Istituti Biologici ed una Via Crucis per la Chiesa Centrale del Policlinico dove trovò posto anche una sua Madonna.

Nel 1963 eseguì il bassorilievo in maiolica riflessata per il lunotto della Chiesa di S. Lazzaro a Le Piazze.

Tra il 1965 ed il 1967 gli furono affidati lavori a Bondeno (Ferrara): la decorazione della cappella dell’Ospedale Borselli ed il fonte battesimale della chiesa di Santa Bianca.

Intorno alla metà degli anni Sessanta realizzò anche la Via Crucis per la chiesa di Nostra Signora a Torrita di Siena.

Nel 1969 realizzò una monumentale Via Crucis per la cappella di Villa Flaminia a Roma, un’opera senza soluzione di continuità lunga oltre 8 metri ed alta 85 cm.

Le ultime opere, incompiute e finite dai suoi allievi, furono il grande Crocifisso per la chiesa di Santa Maria della Stella a Chianciano ed una Madonna con Bambino per la chiesa di Santa Bianca a Bondeno.

Don Manfredo muore a Chiusi il primo dicembre 1970 per un attacco di cuore e riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di San Casciano dei Bagni.

Per approfondire la vita, le opere, e la parte artistica di Don Manfredo consiglio il volume di Paolo Torrini “Manfredo Coltellini. Fuoco e Colore”, Betti Editrice 2001.

Per la Scuola di Ceramica di Chiusi, il volume “La Scuola di Ceramica di Chiusi. L’opera educativa e artistica di don Manfredo Coltellini” di Sira Serenella Macchietti, Bulzoni Editore 2001.

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