Le antiche famiglie sancascianesi: i Manni

La famiglia Manni, della quale si trova traccia già a partire dal XV secolo, ha avuto un posto di sicuro rilievo nella storia di San Casciano. I suoi componenti hanno occupato eminenti posizioni di prestigio, sia nell’ambito politico (ricoprendo le più alte cariche nella nostra cittadina e nei governi di Siena e Firenze), sia in campo scientifico.
Dall’esame della Lira del 1559, rileviamo che la famiglia Manni era la più ricca di San Casciano, detenendo l’8,4 % del patrimonio immobiliare privato di San Casciano per un valore totale di 4570 fiorini. Le loro proprietà comprendevano 9 case per 1450 fiorini, 8 case rurali per 410 fiorini (Bagno a Loto, Piano delle Lame, Piscina, Focaiole, Montefavo, Poggio della Torricella e Monte Crispino), 391 stare di terreno coltivabile per 2098 fiorini, 112 opere di vigna per 607 fiorini,
Come moltissime altre famiglie di San Casciano anche i Manni finirono per trasferirsi definitivamente, agli inizi del XVIII secolo, a Siena e Firenze. Tutte le famiglie più in vista di San Casciano, Credi, Giuliani, Drelli, gli stessi Manni, man mano che entravano a far parte della nobiltà dello stato senese, si trasferivano nella capitale, dapprima per studio, poi per sottolineare il nuovo status raggiunto e quindi finirono per perdere contatto con San Casciano, affidando la gestione dei loro beni a procuratori locali.
Dei vari componenti ricordiamo Girolamo di Gano e suo figlio Galgano, entrambi Camarlenghi della Zecca di Siena, rispettivamente nel 1495-1500 e 1502. Vittorio, medico insigne, e nella Patria a niuno riputato il secondo (come ci ricorda l’Ugurgieri nelle “Pompe Senesi, ovvero relazione delli huomini e donne illustri di Siena e suo Stato” del 1649), il quale pubblicò nel 1617 il “ De Balneis Sancti Cassiani”, un trattato sulle acque termali sancascianesi. Aurelio di Fabio, Luigi e Mariano più volte Potestà di San Casciano nel XVII secolo. Leonardo di Girolamo e Ottaviano di Girolamo Capitani del Popolo in Siena rispettivamente nel 1670 e 1700.
Il più importante di tutti fu senz’altro Aurelio di Girolamo, uno dei più importanti funzionari della corte granducale di Cosimo I, del quale abbiamo già parlato.

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