I nobili alle terme: Il Duca Federico Savelli

Il 25 luglio 1642 giunge a San Casciano il Duca Federico Savelli, ambasciatore cesareo presso il papa. Ad ospitare lui ed il nutrito seguito (occuparono in tutto 15 letti) furono i fratelli Antonmaria e Giulio Drelli.

Federico Savelli era un militare di professione. Nato nel 1583, divenne nel 1608 generale delle armi di Bologna, Ferrara e Romagna. Nel 1623 fu nominato Luogotenente Generale della Chiesa. Parallelamente alla carriera militare cresceva, per Federico, anche quella diplomatica e fino al 1620 fu Ambasciatore straordinario e Ordinario dell’Imperatore Ferdinando II presso la Santa Sede. Il legame di fedeltà che univa Federico all’Imperatore lo spinse a chiedere al papa Urbano VIII, con reiterate istanze, il permesso di andare a combattere in Germania dove milito’ sotto Albrecht von Wallenstein con il grado di Feldmaresciallo nell’ambito della Guerra dei Trent’Anni. Nel 1631 la sua fama di stratega subì un duro colpo in Pomerania mentre aveva il comando generale in Mecklemburgo, per aver ceduto la fortezza di Demmin a Gustavo Adolfo di Svezia senza averla opportunatamente difesa. Finì davanti al Consiglio di Guerra ed all’Imperatore a Vienna, venne perdonato ma l’ostilità della corte imperiale nei suoi confronti crebbe e fu quindi utilizzato a corte ed in missioni diplomatiche. Tornò sui campi di battaglia dopo l’elezione al trono imperiale di Ferdinando III nel 1637 alla guida di un contingente impegnato in Alsazia. Ancora una volta le sue fortune militari furono interrotte dalla sconfitta che subì nella battaglia di Rheinfelden (28 febbraio – 3 marzo 1638), fu addirittura fatto prigioniero, riuscì comunque a fuggire e tornare dai suoi soldati, ma la colpa della sconfitta fu attribuita tutta a lui: “si dava la colpa del male successo al Savelli, che havendo la vanguardia si desse troppo scoperto e discosto dal soccorso del Getz”. Dal 1642 alla sua morte, nel 1649, fu nuovamente ambasciatore cesareo straordinario a Roma. Durante la Prima Guerra di Castro (1641-1644) lo ritroveremo in qualche modo contrapposto a San Casciano in quanto fu nominato dal papa Urbano VIII luogotenente generale delle truppe pontificie e combatté soprattutto in Umbria contro l’esercito del Granduca di Toscana. Pur essendo anche maresciallo e custode del Conclave non esercitò la sua funzione nonostante fosse “non sospetto ai Barberini né ai francesi”, lasciando al nipote Bernardino il compito di svolgere questo incarico. Fu nominato da Innocenzo X colonnello maestro di campo e consigliere di guerra e nel 1646 prese parte alla difesa di Orbetello. Morì a Roma il 19 dicembre 1649.

Portrait of Federico Savelli (1583-1649), Italian military commander, engraving from Elogii di capitani illustri (Praises of illustrious captains), by Lorenzo Crasso, 1683, Venice. (Photo by Icas94 / De Agostini Picture Library via Getty Images)

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