Il Sindaco: Leopoldo Sportoletti

Leopoldo Sportoletti (02.02.1892-29.10.1977) è stato il primo Sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni dopo la nascita della Repubblica Italiana, carica ricoperta dal 1946 al 1961.

Fu eletto per la prima volta in Consiglio Comunale nell’ottobre del 1920 e rimase in carica fino all’11 marzo 1923 quando, insieme alla quasi totalità dei consiglieri palazzonesi, si dimise in aperto contrasto con l’amministrazione. Non ebbe modo di rientrare in Consiglio per via della legge n. 237 del 4 febbraio 1926, con la quale furono soppressi gli organi democratici dei Comuni e tutte le funzioni in precedenza svolte dal sindaco, dalla giunta e dal consiglio comunale furono trasferite al podestà, nominato con Regio Decreto.

Dopo la parentesi dell’amministrazione provvisoria del Sindaco Serafino Petrini, nominato dal prefetto su proposta del CLN (R.D.L. 4 aprile 1944, n. 111), con il ripristino del sistema elettivo (D.L.L. 7 gennaio 1946, n. 1) Leopoldo Sportoletti risultò il consigliere più votato con 471 voti e il 22 ottobre 1946 venne eletto Sindaco dal Consiglio Comunale con 17 voti a favore e 3 schede bianche.

Mantenne la carica di Sindaco fino al 25 marzo 1961 quando per motivi di salute si vide costretto a rassegnare le dimissioni nonostante gli inviti dei gruppi di maggioranza e minoranza a conservare la carica, conservò tuttavia il ruolo di Consigliere fino alla scadenza del mandato amministrativo del novembre 1964.

Nei suoi interventi al Consiglio Comunale possiamo trovare i principi ai quali ispirava la sua attività amministrativa: In questa prima tornata straordinaria è necessario dare un’occhiata a quanto la nostra Amministrazione ha compiuto ed ha trovato compiuto dal giorno della Liberazione ad oggi: questa brevissima revisione servirà non solamente a renderci esatto conto dei fruttuosi sforzi compiuti, ma soprattutto servirà di incitamento per tirare avanti tutto un programma di opere che, tutt’ora pendenti, sono sempre più avvertite come strettamente indispensabili ed urgenti dalla popolazione di ogni ceto; tali opere rappresentano tutto un mondo di civiltà cui è giocoforza arrivare, poiché la civiltà e la solidarietà umana sono le fondamenta dei nostri principi; e, non per noi soltanto, ma per tutti gli uomini, sono punti di partenza e punti di arrivo: occorre partire da una atmosfera di civiltà e solidarietà, per arrivare ad un atmosfera simile, ma strutturalmente e sostanzialmente migliorata, sì da poter fornire ancora migliore e nuova base per la partenza successiva. Per lo Sportoletti lo scopo primo ed essenziale di una amministrazione … è quello di procurare alle classi meno abbienti, a quelle classi di lavoratori che, in generale, tutto danno, ricevendo in cambio ben poco; e fare tutto il possibile per venire loro incontro e sollevarle dagli infiniti nei quali si dibattono. La solidarietà fra le classi sociali era una delle sue speranze, infatti per risolvere lo stato di disoccupazione e di fame di alcune aliquote operaie oltre a mettere in campo ogni sforzo per ottenere contributi ed aiuti finanziari dallo stato, si rivolgeva alla buona volontà di tutta la popolazione ed in particolare alla classe abbiente che vorrà dare il buon esempio, dimostrando tangibilmente una cordiale e ragionevole intesa con la popolazione lavoratrice e perciò il sacrificio individuale, per porre l’Amministrazione nelle condizioni di sostenere il peso notevole delle accennate difficoltà.

La ricostruzione post bellica fu uno dei successi dell’amministrazione Sportoletti, in pochi anni vennero investiti 75 milioni per il ripristino della viabilità (furono ricostruiti 10 ponti stradali), per la ricostruzione degli stabilimenti termali della Doccia della Testa e della Docciaccia, per interventi di somma urgenza, per la realizzazione di 18 appartamenti di edilizia popolare, per il restauro delle chiese. Analogo impegno fu dedicato in ambito sociale e sanitario, fu ripristinata la condotta medica di Celle sul Rigo (soppressa nel 1928), furono arredate le scuole nel capoluogo e nelle frazioni ed istituite nuove scuole rurali e poste le basi per la costruzione di nuovi edifici scolastici nei tre centri abitati del Comune, perché le aule scolastiche, dovunque si trovino, sono disadatte; a Celle, tra l’altro, poco igieniche; è massimo interesse provvedere alla istruzione dei nostri figli, nonché provvedere con tutela della loro salute ed integrità fisica; perciò anche se quota delle L. 10.000.000 che si prevedono necessari, ricadrà sulle spalle del Comune, sarà sempre un peso che dovrà essere sopportato con la coscienza di avere bene operato.

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