Gli inglesi alle terme: La conversione in punto di morte.

Luglio 1763, ospite del Dottor Annibale Bastiani, arriva a San Casciano James Russell con due domestici, un londinese di trentacinque anni residente a Roma da circa diciotto anni. Le sue condizioni di salute erano critiche, aveva problemi alla vescica ed una strozzatura di intestino, i medici romani lo avevano mandato alle nostre acque come ultimo tentativo di salvarlo.

Se da un lato il Bastiani cercava di salvargli la vita con le acque termali, dall’altro i sacerdoti ed altre pie religiose avevano accettato la richiesta di James di avere lume sicuro per salvar l’anima sua e si erano dati come obiettivo la sua conversione perché di religione Protestante.

La battaglia medica del Bastiani terminò con una sconfitta.

La battaglia spirituale condotta dalla task-force cattolica ebbe invece un prodigioso successo, assistito, ed illuminato dai Parochi ed altre pie religiose … risolutamente abiurò e professò la fede Cattolica Apostolica Romana, riconobbe Clemente XIII per successore di S. Pietro Pontefice Massimo; fece Atti di fede, di Speranza, Carità. A ricevere la dichiarazione di James erano presenti il Canonico e Vicario Foraneo Don Giovanni Pietro Olivieri, il Canonico Don Alcide Giuliani, il Padre Diego dei Minori Riformati presso la Chiesa di Santa Maria della Colonna ed uno dei suoi due domestici, Lorenzo Lucarelli; l’Eucarestia gli fu data da Padre Diego.

Le condizioni dell’inglese peggioravano sempre di più, Don Olivieri gli restò sempre vicino su espressa richiesta del Vescovo di Chiusi Giustino Bagnesi che, nel frattempo, si era interessato della vicenda. James nei giorni dell’agonia confermò la propria scelta e quella di voler morire in grembo di S. Madre Chiesa, mentre in tanti a San Casciano pregavano per la sua salute rivolgendosi in particolare alla Santissima Concezione ed una processione di fanciulle scalze salì al Convento dei Cappuccini dove si venerava l’immagine della Madonna delle Grazie.

A distanza di cinque giorni dalla conversione, alle cinque del mattino di venerdì 29 luglio 1763, James morì tra le braccia di Don Olivieri e dell’Arciprete Lorenzo Monaldi, suscitando commozione in tanti sancascianesi. Fu vestito con la veste bianca della Compagnia della Santissima Concezione e portato con solenne corteo alla Chiesa di Sant’Antonio Abate per la celebrazione della Messa funebre con l’Arciprete e tutti i Canonici del Capitolo. La Collegiata al tempo era ancora oggetto dei lavori di ricostruzione ed inagibile, quindi tutte le celebrazioni venivano fatte in quella di Sant’Antonio, mentre rimanevano necessariamente utilizzabili i tanti sepolcreti presenti al suo interno ed all’interno del Tumulo dei Sacerdoti fu deposto il corpo di James, almeno temporaneamente, perché le intenzioni erano quelle di riservargli un sepolcro più onorifico con tanto di lapide non appena fossero terminati i lavori nella Collegiata.

Non sappiamo se poi questa traslazione ebbe luogo, ad oggi non ci sono lapidi che ricordano il povero James. La collegiata fu inaugurata nel 1775, dodici anni dopo, l’Arciprete era Don Giovanni Pietro Olivieri che, all’epoca Canonico, aveva assistito l’inglese nei suoi ultimi giorni di vita e quindi doveva ricordarsi sicuramente dell’impegno preso, ma è anche vero che dei numerosi sepolcri e tombe che erano presenti nella Collegiata oggi se ne possono individuare solo quattro.   

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