Gli inglesi alle terme: 1648, la prima volta nel Grand Tour

Il 2 luglio 1648 giungono a San Casciano, ospiti di Lorenzo di Gismondo [Manni], cinque inglesi: Isaac Basire de Preaumont, William Ashburnham, Thomas Lambton, John Andrews e John Lawrence.

Il loro viaggio in Italia è ricordato pure da Edward Chaney(1), anche se il suo elenco è leggermente differente da quanto si rileva dal registro dei Bagnajoli conservato nell’Archivio Comunale, nel nostro troviamo in più il Lawrence e il Preaumont con il nome di “Giovanni” invece che di Isaac Basire, ma dobbiamo anche tenere conto delle difficoltà dei nostri concittadini dell’epoca nel dover comprendere i nomi stranieri, doverli poi comunicare al funzionario pubblico che a sua volta doveva scriverli nell’apposito registro, gli errori erano dietro l’angolo ed a volte, specie nel caso dei tedeschi, finivano per limitarsi a segnare la sola nazionalità con buona pace del nome dell’ospite.

Comunque Chaney indica Isaac Basire de Preaumont, Arcidiacono di Northumberland, come guida del gruppo, ed in effetti lo stesso lo troviamo presente a Roma nel 1649.

Certa è la finalità del loro viaggio, si tratta di viaggiatori che girano l’Italia in quello che 22 anni dopo sarà definito come il Grand Tour dove la visita delle principali città e zone d’interesse artistico e culturale europee, ed in particolare quelle italiane, era considerata parte essenziale dell’educazione di giovani di buona famiglia. L’arrivo del gruppo inglese nel 1648 si pone a cavallo dei due testi principali sui quali si basa il mito e la fortuna del Grand Tour, il Coryat’s Crudities: Hastily gobled up in Five Moneth’s Travels di Thomas Coryat pubblicato nel 1611 e il The Voyage of Italy di Richard Lassels pubblicato nel 1670, se il primo libro aveva acceso l’interesse per i viaggi, il secondo coniò il nome di Grand Tour.

I nostri cinque amici portano quindi per la prima volta San Casciano all’interno di questo prestigioso circuito che oggi definiremo ‘turistico’.

Sicuramente non avranno avuto particolare bisogno delle proprietà curative delle nostre acque se non per alleviare le fatiche del viaggio, ma avranno avuto l’opportunità di visitare gli antichi resti delle nostre terme da poco riscoperti in seguito ai lavori del primo decennio del XVII secolo. Erano sicuramente visibili i resti delle strutture antiche: dalla statua di Marforio al Bagno Bossolo alle teste di leone presso il Bagno Grande, dai ruderi di edifici nei dintorni della Chiesa di Santa Maria alle strutture a servizio della Ficoncella e delle altre sorgenti contigue ad esse, da pochi decenni ornate del portico voluto dal Granduca Ferdinando I, molto probabilmente erano ancora presenti le due statue che ci ricorda Vittorio Manni(2).

I cinque inglesi erano sostenitori della causa dei Realisti nella guerra civile inglese che in tre fasi (1642–1646, 1648–1649, 1649–1651) oppose i sostenitori del re Carlo I (e poi di Carlo II) a quelli della fazione parlamentare che facevano capo a Oliver Cromwell. Una situazione opposta a quella che abbiamo visto nel caso del Cardinale Jean-François Paul De Gondi, Arcivescovo di Parigi, che, negli stessi anni, parteggiava per la Fronda Parlamentare contro il Mazzarino sostenitore della Corona francese.

Il Richelieu, il Mazzarino, il Conte Olivares, Oliver Cromwell, li abbiamo studiati nei libri di scuola, importanti personaggi europei protagonisti della storia del XVII secolo, la storia di Francia, di Spagna, d’Inghilterra, personaggi ed eventi che nei testi scolastici magari ci apparivano lontani ed invece in qualche modo avevano raggiunto San Casciano attraverso la presenza alle nostre terme di alcuni dei protagonisti di quelle storie come i nostri cinque inglesi, l’Arcivescovo di Parigi o l’Ambasciatore di Spagna Manuel de Moura Corte-Real.



(1) Edward Chaney, The Evolution of the Grand Tour. Routledge, 1988 . Pag. 87.
(2) Vittorio Manni, De Balneis Sancti Cassiani. Siena, 1617.

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